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PRC: IL PD FA DA STAMPELLA AI MODERATI

Fars: ci vuole l’unità della sinistra

«Il governo regionale ormai è sempre più minoranza»

PESCARA. «Vento di cambiamento positivo». Marco Fars sintetizza così il suo giudizio sul voto alle comunali in Abruzzo di domenica e luendì scorsi.
«Le elezioni del fine settimana vanno interpretate nel contesto europeo», dice il segretario regionale di Rifondazione comunista. «Il Fronte de Gauche in Francia e Syriza in Grecia, nostri corrispettivi in quei Paesi, rispettivamente al 12 e al 16%, segnano un possibile spostamento a sinistra rispetto alle sciagurate politiche di austerity europee. In questo quadro, complessivamente, le forze che in Italia sostengono il governo Monti subiscono un arretramento».
«Nel nostro Abruzzo», prosegue Fars, «assistiamo alla liquefazione del Pdl e a uno spappolamento dell’attuale quadro politico regionale. Di fronte al tracollo del Pdl, più che porsi come alternativa, il Pd ci sembra impegnato a fare da stampella ai cosiddetti moderati, proponendo uno schema vecchio e politicista di rincorsa verso il centro. Uno schema di cui, visto il tracollo del Pdl, non ci sarebbe alcun bisogno».
Secondo il leader abruzzese di Rifondazione, «l’aumento dell’astensione e il risultato delle liste di Grillo esprimono una critica alla politica che è istanza di cambiamento. Il punto è che congela, esclusivamente, la domanda di cambiamento nella pur sacrosanta lotta alla casta, senza riuscire a proporre un radicale mutamento delle politiche economiche. Ne esce fuori un quadro politico molto fluido».
«Anche in Abruzzo», aggiunge Fars, «lo spostamento dell’asse politico è evidente e di fatto il governo regionale è sempre più minoranza. Rifondazione comunista ha attraversato le amministrative con la coerenza di porre al centro delle alleanze questione morale e questione sociale».
«Ora», prosegue, «abbiamo il compito di costruire anche sul nostro territorio quell’unità della sinistra di alternativa alle politiche neoliberiste che tanto successo ha in Francia e in Grecia. Per cambiare il governo regionale», conclude Marco Fars, «occorre cambiarne le politiche e non solo la collocazione di questo o di quel partito da uno schieramento all’altro».

[Fonte: Il Centro, 9 maggio 2012 ]

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