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Donazione del sangue e omofobia alla ASL Lanciano-Vasto

Ricordate quella pubblicità "regresso" di una ventina di anni fa in cui si affrontavano le problematiche inerenti alla trasmissione del virus dell'HIV, mostrando le persone contagiate circondate da un'alone viola?
Beh.. la ASL Lanciano-Vasto sta facendo qualcosa di simile nei confronti di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, consegnando a chi desideri donare il sangue presso il Servizio aziendale di immunoematologia e medicina trasfusionale dell'Ospedale “Floraspe Renzetti”, un documento informativo, discriminatore e nettamente distante dalle più elementari conoscenze medico scientifiche in tema di trasmissione delle malattie a contagio sessuale.


In questo documento sono riportati i criteri di esclusione alla donazione. Tra i primi punti di un elenco di 11 condizioni che precludono all’aspirante donatore di offrire al prossimo il proprio sangue; si legge al numero 2, la dicitura: “Rapporti omosessuali” e al numero 3: “Rapporti sessuali con persone sconosciute”.
Nel leggere questi punti non vi sono dubbi che l'interpretazione più letteralmente esatta è quella che sottintende che basta che un rapporto sia omossessuale perchè il virus venga trasmesso.
Così come è stato dimostrato che la trasmissione del virus avviene tra persone conosciute allo stesso modo e in egual misura che tra persone sconosciute, soprattutto nel caso dell'HIV che ha un periodo finestra di 6 mesi, e non presenta sintomatologia rimanendo silente anche per anni.
In altri termini, non basta essere eterosessuali ed avere rapporti con partner conosciuti per scongiurare la trasmissione del virus.
Quello che colpisce è che in questo documento informativo non si fa MAI menzione di "rapporti protetti" e consapevoli, anzi pur di evitare di usare una terminologia che probabilmente offende quel senso cattolico di cui è impregnata la nostra società, si ricorre alla divulgazione di concetti ambigui e pseudoscientifici che fanno quasi passare l'idea che il sangue di una persona gay sia infetto o rischioso a prescindere.
In questo modo si alimenta odio, bisognerebbe essere ben consapevoli che la discriminazione e l'omofobia sono una delle forme più alte di violenza nell'attuale società.
E' necessario rafforzare il senso di responsabilità di tutte e tutti e, per prime, le Istituzioni, dovrebbero usare un linguaggio attuale e cauto, conscie del danno che ogni leggerezza ed ogni approssimazione può produrre.
Bisognerebbe avere la massima attenzione a non vanificare l'immane lavoro di chi lotta quotidianamente per la tutela dei diritti fondamentali dell’essere umano: contro l’omofobia, la transfobia ed ogni altra forma di ingiusta ed assurda discriminazione.

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