Sindacati divisi sui soldi ai dirigenti La Cgil: «Meno male che Acerbo ha chiesto di tagliare i premi»
Dopo la proposta di Acerbo (consigliere regionale di Rifondazione Comunista, n.d.r.) di tagliare i premi ai dirigenti regionali per dare più soldi ai dipendenti è il sindacato dei dirigenti a difendere la categoria. «Il sindacato Direr esprime viva protesta e rifiuta qualsiasi tentativo strumentale volto a creare scontro fra i dirigenti ed il restante personale - afferma in una nota - Le responsabilità pesanti della difficile situazione in atto nella Regione Abruzzo sono tutte da attribuire alle scelte sbagliate poste in atto da questo governo regionale. È mancata a questa amministrazione la necessaria visione strategica e programmatica dell'organizzazione regionale. Si è assistito a scelte legislative effettuate senza una adeguata analisi di fattibilità ( si pensi alla eliminazione delle agenzie regionali - Arssa, Aptr e Abruzzo Lavoro- che ha aumentato i problemi, senza produrre il miglioramento dei servizi e la diminuzione dei costi ). Una rincorsa ossessiva ai tagli all'organico della dirigenza imposti in maniera lineare, indiscriminata e sperequata sul territorio, che ha costretto i direttori a porre in essere uno stressante e permanente processo di riorganizzazioni, parcellizzate, a volte mirate, che sta ipotecando la funzionalità della macchina regionale».
Dopo la proposta di Acerbo (consigliere regionale di Rifondazione Comunista, n.d.r.) di tagliare i premi ai dirigenti regionali per dare più soldi ai dipendenti è il sindacato dei dirigenti a difendere la categoria. «Il sindacato Direr esprime viva protesta e rifiuta qualsiasi tentativo strumentale volto a creare scontro fra i dirigenti ed il restante personale - afferma in una nota - Le responsabilità pesanti della difficile situazione in atto nella Regione Abruzzo sono tutte da attribuire alle scelte sbagliate poste in atto da questo governo regionale. È mancata a questa amministrazione la necessaria visione strategica e programmatica dell'organizzazione regionale. Si è assistito a scelte legislative effettuate senza una adeguata analisi di fattibilità ( si pensi alla eliminazione delle agenzie regionali - Arssa, Aptr e Abruzzo Lavoro- che ha aumentato i problemi, senza produrre il miglioramento dei servizi e la diminuzione dei costi ). Una rincorsa ossessiva ai tagli all'organico della dirigenza imposti in maniera lineare, indiscriminata e sperequata sul territorio, che ha costretto i direttori a porre in essere uno stressante e permanente processo di riorganizzazioni, parcellizzate, a volte mirate, che sta ipotecando la funzionalità della macchina regionale».
Di diverso avviso la Cgil. «Finalmente la politica regionale
batte un colpo sulle gravi inefficienze dell'apparato burocratico
regionale e le proteste del personale. Di fronte all'inerzia
dell'assessore Carpineta, che per ben tre riunioni ha disertato il
tavolo di conciliazione con il Prefetto, i consiglieri regionali sono
chiamati ad intervenire sui danni procurati dalle finte riforme della
Regione Abruzzo», ha detto Carmine Ranieri, segretario generale della
Cgil Fp. «Abbiamo appreso favorevolmente la notizia della presentazione,
da parte del Consigliere Maurizio Acerbo, di un progetto di legge che,
oltre a prevedere risparmi per la collettività, consentirebbe di
sottrarre risorse al fondo dei dirigenti in favore del restante
personale, consentendo così di non ridurre drasticamente il salario di
produttività dei dipendenti delle categorie più basse». L’interpellanza
presentata ieri dal vicepresidente Giovanni D'Amico, interroga Chiodi e
Carpineta su come intendono risolvere i problemi del mancato
inquadramento funzionale del personale tra le Direzioni, che produce
grave inefficienze».
02/11/2013
Il Tempo
02/11/2013
Il Tempo
Posted in: abruzzo, Oltre Vasto - Politica, rifondazione comunista
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