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IL SENSO PERDUTO DELLA FESTA DEL LAVORATORE


Ebbene si. Anche io sono stato a Roma ad osservare da vicino la piazza e respirarla cercando di capire che aria tirasse e quali indizi avrei potuto trovare per il futuro civico di questo paese. L'idea di partenza era quella di capire che tipo di moltitudine scende in occasione di eventi che richiamano un certo tipo di attori sociali. Ho provato a testare la memoria storica sul perché proprio questo giorno sia dedicato a celebrare la figura del lavoratore. Andando per forza in random (leggasi “casuale”), ho provato ad avvicinare le persone che almeno fossero lucide mentalmente, puntando su volti che potessero ispirare un'età tale da aver almeno letto i programmi scolastici di quel periodo. Le risposte le appuntavo di volta in volta su di un foglio a tre opzioni: INFORMATO-POCO INFORMATO-NON INFORMATO. Ovviamente non pretendevo certo una replica “accademica” o ben addentrata, ma cercavo di cogliere se l'interlocutore avesse in mente “il senso” di ciò che si stesse consumando in Piazza San Giovanni. Per informato infatti mi bastava che ci fosse “più o meno” il riferimento alle lotte statunitensi o a quelle italiane, per poco informato riferimenti storici poco attinenti, mentre per non informato attinenze storiche assolutamente sballate o assenza completa di informazione. Sulle 142 risposte prese in esame dalle 15 alle 18 circa e al netto di chi ha rifiutato (pochi in verità), questo e' il responso: 26 risposte informate, 36 poco informate, 80 non informate. In percentuale il 19%, il 25% e il 56% (1). Ma ho osservato anche altro, ossia la coerenza. Ho visto l'elenco degli sponsors di fianco i ponteggi audio: c'è da raccapricciarsi dell'eticità di chi sovvenziona e di chi ha ricevuto i soldi. Tanto per iniziare, l' ENI del condannato per tangenti amministratore delegato Paolo Scaroni, azienda fra le più criminogene sul pianeta, che fa danni dall'Italia all' Africa, che viene condannata a risarcire per disastro ambientale a Torino nel Caso Syndial e che smazza tangenti in Nigeria. Condannata anche negli Usa a pagare ben 254 milioni di dollari al dipartimento della giustizia per l'affare “TSKJ”dalla Security and Exchange Commission per mazzette al governo nigeriano. Una impresa che distrugge l'ambiente e che vorrebbe anche trivellare l' Adriatico. Altro giro, altri condannati. Tocca alla TIM. Quella che fa contratti sotto forma di finti giochi (provvedimento n. 20626 dell' Antitrust), attua comportamenti illeciti per clientelizzare gli utenti, inserisce servizi non richiesti e fa continua incetta di sanzioni per pratiche commerciali scorrette. E poi Poste italiane che ha tentato di non versare un indennizzo e reintegrare i lavoratori con contratto a tempo indeterminato e bocciata assieme allo scorso governo Berlusconi dalla Consulta di Stato per la famosa norma anti-precari. Il riferimento è a quella regola che consentiva alle Poste, nei casi di violazione della legge in materia di contratto di lavoro, non di assumere il precario ricorrente a tempo indeterminato ma indennizzarlo con un importo compreso tra un minimo di 2,5 a un massimo di 6 mensilità dell' ultima busta paga (2). Complimenti per la scelta, triade sindacale! Poi, inaspettatamente, mi e' capitato di osservare il senso civico: Una ragazza coi vessilli No-TAV, verso le 17, ha cercato di catechizzare alcuni gruppi nella piazza di fronte la basilica, agitandosi col sul megafono e la sua parlantina rapidissima. Ha iniziato col dire che non vi e' nulla di cui bearsi un martedì festivo poiché il governo tecnocratico della Goldman Sachs sta attuando i piani previsti dal duo Draghi-Trichet, che la triade sindacale sta prendendo in giro gli stessi lavoratori perché fa accordi e stringe amicizie con lo stesso governo che sta distruggendo tutte le norme sui diritti sociali. L'esecutivo sta rendendo precari e schiavi a vita gli individui, senza più ammortizzatori che possano attutire le fuoriuscite dal mercato, che ora saranno sempre più facili e frequenti. Mentre voi vi state divertendo ci sono persone che si suicidano e che vengono strozzate dalle banche! Mentre bevete e gozzovigliate questo governo tartassa le famiglie e rende libere le imprese di trattare i lavoratori come pezzi da ricambiare a piacimento. Non c'è nulla da festeggiare! e' la frase che mi e' rimasta intatta. Fortemente critica con la Camusso, accusata di essere sindacalista a corrente alternata e troppo accondiscendente con Confindustria e ministro Fornero, e molto infastidita da quella parte di centro-sinistra che ha svenduto tutti i suoi valori per accentrarsi e fare patti con i democristiani e i post-fascisti. Concludeva sentenziando che il concerto al quale stavano assistendo era da boicottare perché era organizzato da confederazioni che si sono macchiate nel non aver difeso l'articolo 18 ora e nell'aver anzi ostacolato la lotta, isolando chi ci crede ancora (allusione alla FIOM?). Condivisibile o meno, da par mio ho dato anche un piccolo contributo,distribuendo un po' di volantini della manifestazione del 12 Maggio organizzata dalla Federazione della Sinistra (unica forza politica presente al concerto) in programma in Piazza Della Repubblica (sempre a Roma) dalle ore 14. Sono andato via prima dell'imbrunire con una forte tristezza addosso e un'amarezza profonda, la stessa che ha provato quella ragazza vedendo gli stessi fruitori che cercava di rivitalizzare, dimenticarsi di lei alle prime note de “Le radici ca tieni” dei Sud Sound System, mentre nello stesso momento alla Stazione Termini manifestava il neonato Movimento Spread e a Torino i cittadini protestavano contro il loro sindaco e si prendevano pure le manganellate della polizia. Capisco che in una giornata su 365 e' anche opportuno distendersi, ma occorre porre anche momenti di consapevolezza, che non siano cortesemente le futili parole di una poesia letta da Carlo Lucarelli o le allegorie comiche di Virginia Raffaele, perché in ambo i casi non ha effetto sulla folla stanca dopo ore di musica live. Non fa effetto neanche la maglietta de l'Isola dei Cassintegrati indossata da Caparezza. Per l'anno prossimo possibilmente un paio di gruppi in meno e più lavoratori sul palco a parlare delle loro storie di vita e più cittadinanza attiva. Altrimenti dal 2 Maggio 2013 possiamo restarcene a casa e guardare tutti il digitale terrestre che facciamo prima.


(1)- Il tipo di campionamento e' di carattere non probabilistico casuale “a quota”. Non può essere considerato scientificamente ponderato poiché non vengono approntate variabili come sesso, range di eta', titolo di studio, provenienza di area geografica ecc.....La tecnica RANDOM si necessita quando non possiamo cogliere esattamente i fattori qui descritti e in presenza di aggregati non organizzati di persone.

(2)- http://www.cgilfoggia.it/news/default.asp?id=2192 (ironia della sorte, proprio un sito CGIL)

1 commenti:

La contraddizione di fondo in una manifestazione come il "Concertone" del Primo Maggio è l'elemento fondante il capitalismo nella forma attuale: ogni aspetto dell'esistenza è sfruttato e mercificato, non solo il lavoro ma anche il tempo libero.
Quando la ragazza urla "non c'è nulla da festeggiare" ha perfettamente ragione, ma manca la motivazione principale, che può sembrare abbastanza banale: non c'è nulla da festeggiare perché la festa stessa è un bisogno imposto dal sistema che si pretende di denunciare o osteggiare festeggiando.
Molte delle persone radunate in piazza San Giovanni non conoscevano il "senso" della festa del Primo Maggio? Ma quante di quelle intervistate che hanno mostrato di conoscerlo, avevano la consapevolezza che tantissimi lavoratori, proprio in quella piazza, il Primo Maggio non lo stavano festeggiando affatto (operai che hanno montato il palco per il concerto, tecnici del suono, sicurezza, ecc.)?
Ci si indigna giustamente perché ci sono morti sul lavoro il Primo Maggio, perché appunto si trovano a lavorare ANCHE quel giorno. Ma non si pensa che intorno alla spettacolarizzazione festaiola di una data simbolo da ricordare lavorano ANCHE quel giorno un bel po' di persone. E questo perché il consumo non ammette giorni liberi, anzi... i giorni liberi sono quelli in cui maggiormente sfruttare il consumatore.
A mio avviso più che indignarsi per la mancanza di consapevolezza di un senso perduto, bisogna cominciare a riflettere sulle modalità di ridefinizione delle forme di partecipazione, come di quelle di protesta.
Non sarebbe meglio festeggiare un Primo Maggio veramente privo di lavoro, fuori da qualsiasi ottica di consumo spettacolare imposto dal sistema o dai "soliti noti" (ad esempio gli sponsor del concertone di piazza San Giovanni)?
Una giornata in cui non dovrebbe lavorare veramente nessuno, se non per motivazioni strettamente necessarie. E quindi un Primo Maggio senza concertoni & similia, ma magari vissuto in maniera spontanea, scendendo in strada, portando strumenti (meglio se acustici, in modo da evitare INUTILE consumo di energia elettrica!!!) nelle strade, nelle piazze, in luoghi diversificati e molteplici. Ritrovando una condivisione collettiva, consapevole, intersoggettiva, di un giorno "privato del lavoro"; e quindi non come tante singolarità assembrate in una piazza, inconsapevolmente eterodirette dal sistema verso un totalizzante e totalitario palcoscenico.

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