Il
comportamento della Sevel nei confronti della Fiom è fuori legge. La
condotta della Sevel è antisindacale. È illegittimo escludere dalle
fabbriche un sindacato che non è d’accordo con il padrone. Non si può
negare la democrazia in fabbrica; non si può imporre ai lavoratori di
farsi rappresentare dai soli sindacati che accettano ogni capriccio
padronale. Il fascismo aziendale pensato da Sevel e servilmente
accettato da Cisl, Uil, Fismic e Ugl è illegale.
Questa
è l’unica lettura politica e sindacale che può essere data della
sentenza che il tribunale di Lanciano ha emesso questa mattina,
accogliendo il ricorso contro la Sevel che la Fiom aveva presentato nel
marzo scorso, nel quale si denunciava l’esclusione delle Rsa Fiom dallo
stabilimento.
Chi
pensava di potersi arrogare il potere di cancellare la democrazia e la
libera rappresentanza sindacale in Sevel, questa mattina ha avuto una
sonora sconfitta. È chiaro che questa sentenza, che come Rifondazione
Comunista accogliamo con enorme soddisfazione, non riguarda solo la
Sevel. Con essa ne escono sconfitte le attività filo-padronali dei
sindacati firmatari, lo scorso 13 dicembre, del contratto Fiat di primo
livello. Quel giorno, Cisl, Uil, Fismic e Ugl stabilirono che i
lavoratori dovevano lavorare di più, dovevano avere meno diritti e che
chiunque si fosse opposto a questo arretramento delle condizioni di
lavoro doveva rimanere fuori dalle fabbriche.
Oggi
Sevel e sindacati firmatari, che fino a ieri coltivavano sogni di
importazione di condizioni di lavoro cinesi, sono stati riportati in
Italia, dove si può ancora godere di diritti sindacali e forme di tutela
nei luoghi di lavoro. Non poteva esserci notizia migliore alla vigilia
del 1° maggio, giornata di festa dei lavoratori e che ne celebra le
lotte.
Accettare
peggiori condizioni di lavoro non aiuta ad uscire dalla crisi, come gli
stessi licenziamenti in Sevel stanno a dimostrare.
Siamo
convinti che la sentenza di oggi, che si unisce a quelle che in altre
parti d’Italia ha già dato ragione alla Fiom contro la Fiat, possa dare
nuovo slancio alle lotte dei lavoratori per il rispetto dei loro
diritti. A partire dall’annullamento delle elezioni delle Rsa dei giorni
scorsi e dal rientro della Fiom in Sevel, occorre costruire percorsi di
lotta sindacale e politica contro il contratto Fiat e la scellerata
riforma del lavoro del governo Monti, in difesa dell’articolo 18 e per
una politica di giustizia sociale, di difesa dei diritti sociali e del lavoro.
Il Segretario regionale PRC Abruzzo
Marco Fars
Il Segretario provinciale PRC Chieti
Riccardo Di Gregorio
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